Le interviste di Oltreconfine
Roberto Volterri

Roberto Volterri si racconta attraverso i libri della sua vita

di Mariavittoria Spina

in Bibliointervista (Oltreconfine - n° 2 - Dic. 2011)
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ROBERTO VOLTERRI
Nato a Roma a metà del XX secolo, laureato in Archeologia con una tesi sperimentale in Archeometria, ha acquisito conoscenze approfondite nel campo dell’Elettronica, della Fisica, della Biologia e di qualche altra scienza ancora da inventare. Si occupa di Archeometallurgia in ambito universitario, si interessa di fenomenologia ESP e dei misteri della storia poi descritti in oltre venti libri e in centinaia di articoli apparsi su varie riviste di settore (Gli Arcani, Abstracta, Il Giornale dei Misteri, Hera, Area di Confine). Di recente ha pubblicato per le Edizioni Eremon Gli Stregoni della Scienza e Il laboratorio del Dr. Frankenstein.


C’è un libro che ha influito più di altri nel tuo percorso di crescita personale?
Prima di tutto, sul mio percorso di vita alla ricerca dei misteri che ci circondano ha influito mio padre Oliviero e i suoi esperimenti in casa di ipnosi, radiestesia & Co. che, all’età di dieci anni circa, mi affascinavano. Affascinavamo molto meno mia madre Fernanda, spesso prossima allo svenimento... Ma, come testo, ha influito moltissimo Il libro dei misteri e delle potenze ignote di Wilhelm Moufang, regalatomi da mia madre per il mio quattordicesimo compleanno. Il motivo che mi spinse a farmelo regalare fu, appunto, quello di cercar di capire qualcosa in più riguardo a quegli strani esperimenti che vedevo compiersi in casa.

Ci puoi raccontare brevemente di cosa tratta?
Si tratta di una sorta di antologia di fenomeni legati allo spiritismo, all’ipnosi, al fakirismo e chi più ne ha più ne metta. Ma era uno dei pochissimi libri che trattassero il tema Parapsicologia e dintorni. A parte i libri della scomparsa Casa Editrice Bocca di Milano, all’epoca rintracciabili solo sulle bancarelle di libri usati.

C'è un passaggio che ti ha colpito particolarmente e continua ancora oggi a risuonarti nella mente?
Più che un passaggio, mi colpì l’argomento legato al fakirismo indiano, alla possibilità di dominare – con appropriate tecniche – alcuni aspetti della fisiologia umana, ufficialmente non sotto il dominio della volontà. Come, ad esempio, la frequenza del battito cardiaco e la circolazione corporea. Mio padre riusciva invece a controllare il flusso ematico (e il dolore...) quando si infilava nell’avambraccio un grosso ago, mentre io rimanevo stupefatto e mia madre... annunciava l’imminente svenimento.

Ci puoi raccontare brevemente di cosa tratta?
Si tratta di una sorta di antologia di fenomeni legati allo spiritismo, all’ipnosi, al fakirismo e chi più ne ha più ne metta. Ma era uno dei pochissimi libri che trattassero il tema Parapsicologia e dintorni. A parte i libri della scomparsa Casa Editrice Bocca di Milano, all’epoca rintracciabili solo sulle bancarelle di libri usati.

Se dovessi consigliare questo libro a qualcuno, a chi lo proporresti e perché?
Ormai il libro è stato ampiamente superato dalla pletora di pubblicazioni in lingua italiana – soprattutto dopo la comparsa in televisione dell’amico dottor Massimo Inardi, del Centro Studi Parapsicologici di Bologna – sulla cosiddetta fenomenologia paranormale. Oggi – cum grano salis... et ‘pecuniae’ – non rimane che l’imbarazzo della scelta. Comparabile con il libro di Moufang potrebbe essere L’Universo della Parapsicologia di Benjamin B. Wolman e, cedendo disdicevolmente a un’autocitazione, anche il mio Manuale di Psicotronica sperimentale, con ampio spazio per i lettori più propensi a cercare di toccare con mano qualche aspetto della sperimentazione parapsicologica.

(continua)

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