Le interviste di Oltreconfine
Margherita Tosi ¤ www.centrostudievareich.com

Eva Reich. Pronto Soccorso Emozionale

di Maura Gancitano

in Speciale WILHELM REICH (Oltreconfine - n° 6 - Lug/Ago 2012)
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Chi era Eva Reich?
Eva fu la prima figlia di Wilhelm Reich. Visse a Vienna con la madre e la sorella fino a quattordici anni, poi a causa del nazismo emigrò con loro negli Stati Uniti, dove divenne un medico pediatra. Nel 1950 il padre la chiamò a lavorare con lui, e rimasero insieme fino a quando Reich venne arrestato. L’ipotesi di Wilhelm Reich era che si potesse evitare la formazione nel bambino della corazza caratteriale, ossia di quelle barriere e difese che sviluppiamo nel corso della vita. L’idea era che si potesse creare in qualche modo un Uomo Nuovo che non fosse afflitto dalla peste emozionale, una persona che nella misura del possibile non fosse nevrotica. Eva partì proprio da lì. Dapprima, con la morte del padre e la chiusura dei laboratori, interruppe la ricerca, si sposò ed ebbe una figlia. Poi decise di riprendere il lavoro come pediatra in un ospedale del Bronx. Le donne che incontrava avevano avuto una gravidanza dura, i bambini erano malnutriti e avevano già alzato tante barriere nei confronti del mondo. Partendo dall’idea che se un bambino ha una buona vita prenatale, una buona nascita ed è allevato in modo adeguato sarà una persona migliore, Eva adottò una serie di tecniche che nel corso degli anni si impegnò a trasmettere in diversi Paesi del mondo. La tecnica principale consisteva nel massaggio, che le fu insegnato da Amelia Auckett, da cui andò a studiare in Australia.

Qual è il principio di questo massaggio?
Il principio è quello del minimo stimolo. Eva faceva quest’esempio chiarissimo: se un'ostrica viene colpita si chiude, se invece viene sfiorata si apre. Il massaggio deve essere quindi qualcosa che permetta alla corazza di aprirsi, per cui più sarà leggero più sarà penetrante. Sembra solo una bella metafora, ma in realtà si basa sulla legge di Weber-Fechner. Una delle conseguenze di questa legge è che se si sta molto leggeri sulla superficie di un corpo, l'influenza del tocco andrà molto all'interno del corpo stesso. Quando la madre massaggia il suo bambino è un po' come se condividesse con lui le stesse fluttuazioni, così come succedeva in gravidanza, quindi dopo un parto doloroso o una separazione forzata questo massaggio può servire a riconnetterli. È una pratica estremamente utile laddove la separazione tra madre e bambino sia stata drammatica. È molto importante che sia sempre la madre a farlo, noi ci limitiamo a trasmettere la tecnica e a sostenerla nella pratica.

Lei è direttrice del Centro Studi Eva Reich di Milano. Com’è nato questo Centro?
Il Centro Studi Eva Reich è nato dall'incontro di Silja Wendelstadt con Eva Reich negli anni '80. Silja, che è morta lo scorso anno, era una terapista tedesca che s’interessò al campo della bioenergetica e studiò a lungo con Eva. Con la morte di Silja, io, insieme a Luisa della Morte a Milano e Beatrice Casavecchia ad Ancona, abbiamo ereditato spiritualmente la direzione del Centro, continuando il lavoro che lei aveva iniziato.

(continua)

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