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La Lepre è nata nel 2007 da un'idea mia e di mia sorella Sabina. Per molti anni, dopo la laurea in Matematica, ho insegnato e lavorato in Università, ma il mio grande desiderio era quello di occupare un posto che sentivo vuoto all'interno dell'editoria italiana, così insieme a lei cinque anni fa ho deciso di intraprendere questo nuovo viaggio.

L'idea fondante è quella che viene espressa dal motto Praecurrit fatum: la lepre corre contro il tempo per arrivare prima del destino. Molti anni fa, Umberto Eco fece un'illuminante distinzione tra apocalittici e integrati: i primi sono coloro che non vedono alcuna speranza per il mondo occidentale, mentre i secondi pensano che questo sia il migliore dei mondi possibili e ci vivono perfettamente. Tra questi due opposti c'è uno spazio destinato a quelli che, invece, producono delle visioni per costruire il futuro. La Lepre intende occupare questo spazio, promuovendo dei libri che cercano di fornire una chiave di lettura della realtà o addirittura una soluzione a interrogativi profondi che riguardano il mondo contemporaneo.

I motivi sono due: uno biografico, l'altro simbolico. A livello biografico, quando io e mia sorella abbiamo deciso di fondare la casa editrice è venuta fuori una storiella del passato: da piccolo le raccontavo sempre che, grazie a una cintura magica, potevo trasformarmi in una lepre. Questa lepre era diventata la sua migliore amica. Quando le ho rivelato lo scherzo c'è rimasta malissimo, e da lì tutti in famiglia hanno preso a chiamarla La Lepre. A livello simbolico, invece, la lepre è un animale legato a Mercurio, dio della comunicazione, e quindi perfetto per rappresentare l'editoria.