Le interviste di Oltreconfine
Gianluca Magi ¤ www.gianlucamagi.it

Gianluca Magi si racconta attraverso i libri della sua vita

di Mariavittoria Spina

in Bibliointervista (Oltreconfine - n° 8 - Nov/Dic 2012)
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GIANLUCA MAGI
È nato a Pesaro il 18 novembre 1970 e vive in provincia di Rimini. Docente universitario esperto di filosofie e psicologie orientali, fondatore e direttore della Scuola Superiore di Filosofia Orientale e Comparativa di Rimini. Grande viaggiatore, ama definirsi soprattutto «un padre speciale», «il vecchio Magio» come lo chiama suo figlio Cristoforo. Tra i suoi libri, tradotti in molti Paesi, ricordiamo I 36 stratagemmi (2003), La Via dell’Umorismo (2008) e Il Gioco dell’Eroe (2012) per Il Punto d’Incontro, La nobile arte dell’insulto (2006) per Einaudi, e La vita è uno stato mentale (2009) per Bompiani.


C’è un libro che ha influito più di altri nel tuo percorso di crescita personale? In esso, quale passo ti ha colpito particolarmente e continua ancora oggi a risuonarti nella mente?
L’antichissimo architrave del pensiero indiano: il Rigveda. Nel passo 1,164 c’è una rivelazione limpida ed enigmatica che continua a procurarmi una vertigine: «Sull’albero [si tratta dell’albero della nostra stessa vita] ci sono due uccellini, amici fidati. Uno di loro mangia il dolce frutto dell’albero; l’altro, senza mangiare, guarda e veglia». Ecco svelata la possibilità del prodigioso stato di attenzione superiore mentre ti muovi nel mondo!

In quale momento della tua vita hai incontrato questo libro e qual è stato il motivo che ti ha spinto ad aprirlo?
Da bimbo, la forza magnetica di quel fascio di fogli ingialliti sul comodino di mio padre m’invitò a entrare, come in un giardino segreto. Vi appresi l’importanza della lode, lo stato che ascende alla gioia. La lode ha una funzione magica: vivifica chi la riceve, mentre il rimprovero umiliante intimidisce e costerna, sino alla paralisi. Se hai a che fare coi bambini o coi cuccioli di animali conosci perfettamente gli effetti opposti della lode e della mortificazione.

Nel 1997 hai fondato a Rimini la Scuola Superiore di Filosofia Orientale e Comparativa, che si propone di mediare il pensiero occidentale e orientale avvicinando entrambi alla consapevolezza delle persone. In quest’ambiziosa opera di divulgazione culturale, quali libri consideri fondamentali nella formazione di un ricercatore in grado di orientarsi e fluire tra le diverse filosofie?
A bruciapelo: Psicologie transpersonali, a cura di Charles Tart, l’esplorazione, sotto una luce psicologica, di sette grandi tradizioni dello spirito; Il codice dell’anima di James Hillman, per sentire di nuovo la presenza dell’amico segreto da cui la nostra vita dipende; Le figure del mito di Joseph Campbell, un’interpretazione universale dell’esperienza mitica come esperienza dell’unità.

(continua)

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