Le interviste di Oltreconfine
Marina Ciaffoncini ¤ www.harmonia-mundi.it

Harmonia Mundi, Roma

di Giovanni Picozza

in Luoghi dello Spirito (Oltreconfine - n° 3 - Gen/Feb 2012)
€ + spese sped.
Raccontaci la storia di Harmonia Mundi. Quando è nata e quali sono stati i passaggi della tua vita che ti hanno spinto a imbarcarti in una tale avventura?
Harmonia Mundi è nata nel dicembre 2004 e oggi posso dire che è nata perché faceva parte del mio viaggio. Nella mia vita ho fatto tantissimi lavori ed era sempre come se qualcosa mi spingesse a cambiare. Cambiavo lavoro in continuazione. Poi c’è stato un periodo in cui, per assestarmi economicamente, ho rilevato un’attività commerciale. È stata un’esperienza disastrosa sotto ogni profilo, ma attraverso una cliente ho conosciuto il notaio Luigi Siri, che s’interessava di esoterismo e di cabala. Avevamo molte cose in comune nei nostri percorsi spirituali e siamo diventati subito amici. Lui non amava il suo lavoro e aveva il desiderio di creare un’associazione culturale dove poter coltivare i suoi interessi. Provammo ad aprirne una al Torrino [un quartiere nella zona sud di Roma, ndr], ma non funzionò. Poi abbiamo trovato questo posto in via dei SS. Quattro ed è nata Harmonia Mundi. In realtà lui non ha mai creduto veramente nel progetto e a un certo punto si è defilato, lasciandomi da sola a gestire l’associazione culturale. È stato un momento difficile, le spese erano molto alte, soprattutto l’affitto dei locali. Ho passato un periodo di crisi profondissima. Abbandonare significava trovarsi un altro lavoro, per l’ennesima volta, dopo aver investito tanto, anche energeticamente, in questo progetto, un progetto che oltretutto cominciava a ingranare. All’inizio organizzavo soprattutto corsi di yoga e di thai chi, poi una volta, siccome leggevo i libri di Igor Sibaldi ed ero una sua ammiratrice, gli ho scritto una e-mail per invitarlo a tenere un corso. Igor mi ha risposto e nel 2006, dopo varie peripezie, è venuto ad Harmonia Mundi per tenere il seminario sui Maestri Invisibili. Gli sono molto grata, molto più di quanto lui immagini, perché con Sibaldi si è aperta davvero una nuova stagione e da allora ho cominciato a organizzare soprattutto eventi.

Quali erano le finalità che ti proponevi quando hai iniziato il progetto?
Quello che mi spingeva era il grande desiderio di creare a Roma un posto dove le persone potessero incontrarsi, trovare la loro strada e crescere insieme, curando aspetti di sé che vanno oltre la quotidianità. Volevo creare uno spazio culturale, olistico... un luogo a dimensione umana.

Hai detto di aver fatto tanti lavori nella tua vita. Qual è stata la tua formazione? Cosa volevi fare quand’eri piccola e come sei arrivata a fare quello che fai?
Da piccola volevo fare il camionista. [Ride.] Vengo da una famiglia modesta, mio padre era un fornaio e ha fatto di tutto per mandare a scuola i suoi tre figli. Ho fatto il liceo classico, ma dopo mio padre non poteva pagarmi l’università e io sentivo di non avere la forza di studiare e lavorare allo stesso tempo. Quindi ho iniziato a lavorare subito, anche perché avevo la grandissima esigenza di essere autonoma, uscire dalla famiglia e prendere in mano la mia vita. Ho fatto tanti lavori diversi, ma a ripensarci il mio lavoro è sempre stato lo stesso: entrare in relazione con gli esseri umani. Per anni, ad esempio, sono stata la segretaria del Prof. Giorgio Nava, un grandissimo luminare, il primo ad aver portato in Italia l’endoscopia, la gastroscopia e la colonscopia. Le persone venivano in studio angosciatissime, tutte con patologie molto serie, e io le tranquillizzavo, le aiutavo e le sostenevo come potevo. Si può dire che le curavo da un altro punto di vista. Poi mi sono diplomata alla scuola di estetista e anche quello è stato un modo per entrare in relazione profonda con un mondo molto interessante, più femminile che maschile ovviamente. È stato un lavoro bellissimo che ho fatto con tanto amore: il massaggio, il tocco, davvero significa entrare in grande intimità con le persone.

Qual è l’origine del nome Harmonia Mundi?
Siamo stati in quattro a fondare l’associazione: io, Cicilia Mandem, Iole Eulalia Rosa e Claudio Carucci, anche se dopo un anno sono rimasta da sola... Alcuni dei soci fondatori avevano visto in Francia un negozio chiamato Harmonia Mundi ed erano rimasti colpiti dal nome. Anche a me piacque subito, perché l’armonia era proprio quello che volevamo, nel nostro piccolo, realizzare. Decidemmo allora di chiamare così l’associazione, ma eravamo ignari del fatto che Harmonia Mundi fosse anche una casa discografica molto importante a livello europeo. Ho avuto un po’ di problemi in questo senso e hanno tentato in tutti i modi di farmi cambiare nome. Se cercavi “Harmonia Mundi” sul motore di ricerca la nostra associazione usciva prima della casa discografica: eravamo una pulce che dava fastidio a un titano. Sono arrivati anche a offrirmi dei soldi, ma ho sempre rifiutato perché già cominciavano a conoscerci come Harmonia Mundi e non c’era alcun un conflitto d’interessi tra le nostre attività.

(continua)

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